Scelte consapevoli

febbraio 13, 2019
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tratta da flickr.com dall’album di “Peter Gawthrop”

una scelta vuol dire lasciare indietro qualcosa. essere consapevoli di quello che non sarà è fondamentale. Prima di tutto ci fa capire meglio dove stiamo andando e poi ci aiuta meglio a definire chi siamo. Per le scelte importanti indietro non si può tornare, al massimo con molta fatica si possono sbiadire gli effetti, ma la reversibilità totale non esite. Così ogni tanto dobbiamo fare un esercizio e pensare cosa sarebbe la nostra vita se avessimo scelto diversamente. Vedere la nostra vita da un’altra prospettiva è un’ottima idea per chiarire chi siamo, e chi siamo diventati. Per essere felici.

Ci sono dei romanzi che faccio fatica a leggere: troppo caotici o troppo descrittivi. Non che siano brutti libri, è che non sono il mio genere. Ci metto un sacco a finirli e dopo qualche anno nemmeno mi ricordo cosa raccontavano, pur sapendo di averli letti. Invece ci sono libri che sono dei fulmini, mi prendono dalle prime pagine. Sono catapultato in quella realtà e riesco a vedere personaggi e luoghi oltre le parole del libro. Ricordo storie, passaggi e frasi. Mi lasciano qualcosa. Una storia e un’idea.

“Bene la squadra siete voi…” Ci fu un attimo di silenzio in cui tutti si guardarono, anche se alcuni si conoscevano già era una prima volta assieme. “Non sarà facile… Grazie che avete deciso di credere in questa idea…” Il silenzio nelle pause del discorso era rotto dai respiri profondi e dalla pioggia. “Nel momento più buio di questa squadra abbiamo deciso di ricominciare. Non sono il migliore, ma ho ancora qualcosa da dire. Abbiamo tutti da dimostrare qualcosa sul campo. Non diamoci per sconfitti prima ancora di esser scesi in campo. La prima partita di campionato è tra un mese…” “daje mister…” “daje tutti!”

“…lasciaci tornare ai nostri temporali…”

 


La lettura e internet

Maggio 13, 2009

Ho letto questa intervista a Umberto Eco sul sito de “La Stampa”L’hacker salvato da Don Chisciotte di Cesare Martinetti, e  l’ho trovata molto interessante. In quanto tratta in maniera a mio parere troppo rivoluzionaria dell’apporto degli e-book nel mondo della lettura.

Eco a differenza di quanto ci potremmo aspettare da un professore del suo calibro non interpreta il ruolo dello scettico, ma del razionale(e meno male…). Infatti mi piace molto il fatto che non critica l’innovazione e il web, ma sottolinea come bisogna fare attenzione.

Già, perchè in un libro cartaceo abbiamo l’editore che diventa una garanzia, su internet, i siti validi sono davvero pochi. Non è che internet uccide i lettori, ma li cambia.

Un libro è sempre un libro e la carta ha un suo perchè, ma anche le nuove tecnologie se possono avvicinare la gente alla comunicazione e alla letura, tanto meglio. Forse è solo questione di pigrizia.

Quello su cui sono più scettico è che nell’era in cui preferiamo leggere poco di tanto(post su blog, articoli su siti, brevi interviste) più che non voler leggere un libro non ne siamo più in grado, ci manca il tempo, o non lo sappiamo trovare.