scarabocchi

Maggio 13, 2009
tratta da flickr.com dallalbum di m.nita

tratta da flickr.com dall'album di "m.nita"

come a sapere già il finale, l’assassino. Non c’è più gusto. Però è solo difficile da concretizzarlo, da formalizzarlo. E’ pura intuizione, nulla di rigoroso, come richiesto e allora tu che fai? come mai? non penso che vada bene, ma ci si adegua. Alla ricerca di questo colpevole che non sappiamo dove si nasconde, ha una sua identità, ma è ben mascherata! paura. No, semplicemente continua volontà di tenere alta la tensione

Manca poco a quel tragaurdo e ora tutto si sta incasinando, d‘improvviso. In un solo istante. Ma ci vuole poi poco per stabilizzarsi, ma come sempre dopo una tempesta qualche danno c’è. Così a riparare e vedere come la pioggia ha scalfito oltre all’esterno anche qualcosa dentro. Stagione delle piogge. Se sai che arrivano ti proteggi, rinfrozi i tetti, se no arrivano, prendono e portano via. Così non ti rimane che stare a guardare, in silenzio e capire! Digerire, e rendersi conto di come rimboccarsi le maniche….

La penna scorre veloce sotto la carta. Scrive, indirizzi, appunti, numeri, lettere, parole. Ci sono degli scarabocchi qua e là. Nulla di più. Ma c’è un ritmo, apppena una pausa è troppo lunga ci rifugiamo in quell’angolino di foglio apposta per scarabocchiare, per non stare fermi, per non lasciare che il cervello si assopisca. L’attenzione non cala, e così alla fine, dopo tutto é rimasto qualcosa anche di quei momenti vuoti, di non scrittura. Vuoti, ma pieni di idee, pensieri e concetti.

“…and I would have stayed up with you all night…”