i tre giorni della volpe

tratta da flickr.com dall’album di “raffaele sergi”

domani arriverà sempre l’inaspettato. possiamo passare le nostre giornate a pensare a cosa ci aspetta, quali siano le migliori azioni da fare per raggiungere il nostro obiettivo, ma resta sempre l’icnognita che non sappiamo cosa ci riserva il futuro. delle volte ho paura a guardare quella nebbia davanti a me. chiedermi che strada prendere. chiedermi se non ho sbagliato. chiedermi dove sto andando e dove dovrei dirigermi. possiamo fare mille strategie, pensare e costruirci un futuro perfetto, però l’inaspettato è sempre pronto a rovinarci i piani. è sempre pronto a rendere migliore la nostra vita.

è facile dire di essere pazienti quando si sta per finire. è facile dire di avere speranza quando si sta per farcela. è ancora più facile predicarlo alla fine. è nel durante che è davvero difficile. quando tutto attorno a te ti sta andando contro. quando non c’è nemmeno una luce in fondo al tunnel. quando nessuno aspetta e va oltre, serve tanta pazienza. e quando tutti lasciano perdere, manca un briciolo di speranza.

intanto fai. dobbiamo essere convinti che tutte le nostre azioni ritornino. il problema è che non è detto che lo fanno subito, il problema è che non è detto che lo facciano dove pensiamo noi. coltivare la nostra vita è difficile. già perchè allo stesso tempo da una parte devi raccogliere, dall’altra seminare, dall’altra potare, dall’altra aspettare e dall’altra arare. e non si ha il tempo, e non si hanno le forze. ma alla fine ce la si fa.

“qual è il tuo segreto? come hai fatto ad arrivare la?” “ci provi. sbagli. cadi. ti rialzi. ci riprovi. non ce la fai. ricadi. ti rialzi. e ci riprovi e ricadi e ti rialzi… imparando sempre e non mollando mai.”

“…onda su onda, il mare mi porterà alla deriva in balia di una sorte bizzarra e cattiva…”

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