quale obiettivo?

tratta da flickr.com dall’album di “Andrés Cornejo”

se ad un mago viene il trucco che si è inventato non deve dire come ha fatto, e se invece non funziona tanto non deve dare spiegazioni: tutti se ne sono accorti. è sottile la linea che si va a creare tra l’obiettivo raggiunto e quello che ci si è posti. spesso tendiamo a esaltare troppo i nostri traguardi, a renderli perfetti. al corso da allenatore mi avevano insegnato: ‘ se punti al 6 non potrai mai raggiungere il 10’; così ti trovi ad aver raggiunto un bel 7.5 e dire che era proprio quello il tuo obiettivo, nè di più nè di meno. perchè in fondo sarebbe come aver perso.

alle volte penso a quanto siano importanti le riserve fisse, quelle che sanno che non entreranno mai, ma che si allenano sempre: in fondo sono loro le persone con cui ci si confronta. sapere che comunque si è importanti, sapere che in fondo chi siamo e cosa facciamo ha un perchè. raramente sentiamo parole di apprezzamento per chi non ha giocato, e forse dovremmo imparare a chiederci se davvero è così: se i nostri risultati sono davvero solo merito nosto o, forse, anche di chi ci ha ‘preparato’.

ogni canzone è un ricordo, ogni cd ha una storia. Poche volte ci fermiamo a ricordare il perchè di alcune nostre playlist, cosa ci ha portato a scegliere proprio quella sequenza di canzoni. una volta i ‘mix di musica’ li facevo alla radio su casssetta: giravo le stazioni e se c’era una canzone che mi piaceva la registravo. ora è più facile, ora è più pulito, ma tende a perdere quell’anima di ricordo se noi per primi non ci imponiamo di non cambiare le playlist, di non migliorarle!

“…se fossimo tutti alti e meno calvi…”

Lascia un commento